E’ nato prima l’uovo o la sorpresa?

L’usanza di regalare uova all’inizio della primavera è antichissima; l’uovo è da sempre simbolo di rinascita ed il cristianesimo, fin dalle origini, ha fatta propria questa tradizione per rappresentare il miracolo della Resurrezione.

Più recente è invece l’usanza di realizzare uova di cioccolato, che viene fatta risalire alla corte del Re Sole. Pare certo infatti, che fu proprio Luigi XIV a chiedere al suo Maître Chocolatier di fiducia di realizzare un uovo di crema di cacao in occasione di una non meglio precisata Pasqua dei primi del Settecento.

Ma se la Francia del 18° secolo detiene la paternità della preparazione dolciaria pasquale, bisogna attendere la fine dell’ottocento perché in Russia compaia per la prima volta una sorpresa all’interno di un uovo.

In questo caso il committente, ovvero lo Zar Alessandro III, incaricò non un pasticcere bensì l’orafo Peter Carl Fabergè di realizzare per la moglie un uovo in oro e pietre preziose contenente una sorpresa.

Il risultato fu straordinario: un uovo di platino con al suo interno un tuorlo d’oro, contenente a sua volta una gallinella con gli occhi di rubino; quest’ultima racchiudeva una copia della corona imperiale in miniatura. L’uovo-matrioska fu molto gradito dalla Zarina, al punto che donare alle mogli un uovo di Fabergè contenente una sorpresa divenne una tradizione in casa Romanov. Tradizione che fu interrotta bruscamente nel 1917 dalla Rivoluzione d’Ottobre.

Sia uova di cioccolato che sorprese hanno quindi origine nobiliare ed a partire dai primi decenni del novecento si diffondono, fino a diventare nel secondo dopoguerra una consolidata tradizione popolare.

Il più diffuso uovo con sorpresa oggi costa poco più di un euro, si incontra frequentemente nei pressi delle casse dei supermercati ed è frutto della genialità di Michele Ferrero.

Stiamo parlando naturalmente del famoso Kinder sorpresa, che custodisce in un cioccolato dal gusto un po’ stucchevole, regali apparentemente di poco valore ma che nel tempo diventano piccoli oggetti di culto per collezionisti. Ma attenzione: l’innocuo ovetto nasconde una terribile insidia per chi è diretto verso gli Stati Uniti.  Una legge federale infatti vieta la vendita e l’importazione di oggetti che mescolino al loro interno prodotto alimentare e prodotto non alimentare al fine di scongiurare il rischio di soffocamento dei bambini. Ogni anno i temutissimi doganieri statunitensi sequestrano decine di migliaia di ovetti Kinder comminando multe stratosferiche, che possono arrivare fino a 300 dollari a pezzo.

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